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Autentico boom nel savonese delle gallerie specializzate nella vendita di riproduzioni di capolavori della pittura.
Da "IL SECOLO XIX", 16 settembre 2004

Falsi d'autore, che passione.
Piacciono sempre più le copie degli originali fatte a mano.

Un tempo, per avere un Van Gogh in casa, ci si accontentava di una riproduzione a stampa.
Così per Matisse, Modigliani, Picasso. Oggi no.
Per un capolavoro dell'impressionismo o delle avanguardie del Novecento, si fa uno sforzo in più - si passa, cioè, dalle decine alle migliaia di euro - e si opta per un falso d'autore. Che è una riproduzione fedele dell'originale fatta a mano. Da un artista che ha deciso di mettere la sua arte a disposizione del genio altrui. E del portafoglio degli appassionati. Dalle nostre parti è un vero boom. Ci sono gallerie specializzate che vendono De Chirico e Renoir alla luce del sole - è il caso di "Monna Lisa Art Gallery" o "Argento e blu" - altre non disdegnano di proporre, magari nel retro bottega, qualche copia, e c'è pure un'artista straordinaria, Maristella Bono, che ha aperto una bottega ad Albenga, diventata in breve tempo la Mecca degli appassionati della grande arte.
L'attività di riproduzione di capolavori del passato è, ovviamente perfettamente legale.
Sul retro dell'opera viene certificata la sua natura di copia e come tale deve essere proposta e venduta.
Se l'artista è morto da più di cinquant'anni, la riproduzione è libera.
In caso contrario, va autorizzata dai detentori dei diritti.
Ma sono queste, regole che i professionisti del settore conoscono bene. Sulle origini del boom, Maristella Bono, non ha poi troppo le idee chiare.
"Se devo essere sincera - spiega sorridendo - non so proprio trovare una spiegazione. Tuttavia, da quando ho aperto il mio studio ad Albenga è stato un crescendo continuo".
Gli acquirenti sono, secondo l'artista ingauna, i più disparati: "La fascia d'età è molto ampia, si va dai 30 ai 65 anni. In genere vengono richiesti nomi importanti: Kandinsky, Van Gogh, Matisse. Almeno dalle nostre parti. Se poi ci si sposta in Francia, ecco arrivare richieste di Monet.

Maristella Bono


Nella scelta prevalgono tanti aspetti: il colore, la popolarità del quadro o dell'autore, il fatto che stia bene in una certa collocazione".
A volte, tuttavia, il legame tra l'opera e l'acquirente, è davvero stretto. "Ci sono persone - spiega Maristella Bono - che vanno a vedere una mostra, o un museo, e si innamorano di un quadro, magari minore.
Poi mi chiamano, chiedono un preventivo, mi ricontattano, ci pensano e alla fine se lo fanno realizzare". In altri casi, invece, la copia ha una funzione, per così dire, pratica. "Ci sono persone - continua l'artista - che hanno in casa opere importanti, magari ereditate, che vogliono proteggere in un caveau di una banca. Allora si fanno fare la copia, per poter continuare a fruire dell'opera. Mi è capitato qualche volta. Ho anche riprodotto un Modigliani per questa ragione". Maristella Bono è un'autentica virtuosa del pennello, non si sente sminuita dalla sua attività di "copista". Le consente di vivere e lavorare con serenità.
"E poi - conclude - il quadro che ho sul cavalletto è mio. Un autentico Maristella Bono".

Ferdinando Molteni

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